Gli scritti di Ersetti su artisti e arte sono molto
distanti dalla comune terminologia usata e abusata da
tanti troppi critici che invece di dire che quell'opera è
una boiata discettano con saccenteria su “estrinsecazioni
materiche supponenti l’archetipo di tutte le ricerche
mediate da un clangore cromo-spaziale timbrico e tonale
dove già si possono avvertire i prodromi dell’attuale
emozionalità fantastica giocata arditamente sulle
allusioni”.
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