In un paese cattolico come l’Italia si seguivano le regole
“a prescindere”, come diceva uno dei più grandi filosofi
dell’età moderna, Antonio De Curtis, in arte Totò. Stiamo
parlando del passato. Anche in una regione cattolica come
il Salento le regole venivano seguite a prescindere dalla
poca o nulla religiosità locale.
Nel caso dei dolci le regole dicevano che non si doveva
cadere nel peccato di gola, il che vuol dire che i dolci
si potevano mangiare solo “per devozione”.
E’ un caso che coniuga i precetti religiosi con il
precetto fondamentale della povertà. Il bambino non poteva
mangiare il dolce non perché la mamma era povera ma perché
non si stava ancora festeggiando la Pasqua, o il Natale, o
il Santo Patrono.
La conseguenza è che tutti i dolci tradizionali sono
collegati a una ricorrenza religiosa, compreso il
matrimonio e, più raramente, il battesimo e la cresima.
Qui sono raccolti i dolci più tradizionali, e tipici.
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